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| AMI LA LINGUA ITALIANA? ADOTTA UNA PAROLA... Dopo Spagna e Gran Bretagna, anche l’Italia lancia una campagna per la propria lingua: sul sito ufficiale www.ladante.it la Società Dante Alighieri offre l’opportunità di diventare per un anno custode di una parola. La campagna è promossa dalla Società Dante Alighieri con il sostegno di Io donna, supplemento del Corriere della sera. C’è da stupirsi se gli studenti di oggi non conoscono la differenza tra esterrefatto e stupito? Se credono che tergiversare significhi “detergere in profondità”? O che esecrabile abbia a che fare con le ghiandole endocrine? Per sensibilizzare a un uso corretto e consapevole delle parole, favorire una conoscenza più ampia del lessico, monitorare l’uso di alcuni termini, e promuovere la varietà espressiva nel mondo della comunicazione globale, la Società Dante Alighieri, in accordo con quattro dei più importanti dizionari dell’uso dell’italiano contemporaneo - Devoto Oli, Garzanti, Sabatini Coletti e Zingarelli -, lancia sul proprio sito www.ladante.it una campagna per l’italiano sostenuta da Io donna, supplemento del Corriere della sera: ogni partecipante, dopo essersi registrato sul sito, potrà candidarsi come custode di una parola a sua scelta. «L’adozione di una parola potrebbe sembrare una bizzarria; costituisce invece un’opportunità perché parliamo anche di diversità culturale e la lingua, indubbiamente, ne è parte integrante - spiega il linguista Massimo Arcangeli, Responsabile scientifico del PLIDA -. Adottare una parola può costituire una vera e propria missione civile e culturale, oltre a rappresentare un modo di ridare senso ai tanti piccoli gesti simbolici di cui si ha sempre bisogno». Ogni iscritto potrà adottare la sua parola preferita selezionandola dalla lista disponibile sulla pagina dedicata al progetto (http://adottaunaparola.ladante.it), indicare la motivazione della scelta e la sua citazione preferita, sottoscrivere una dichiarazione simbolica nella quale si impegna a promuovere la parola quando ne ha l’occasione, invitare gli amici a partecipare, monitorare l’uso proposto della parola attraverso vari canali, segnalandone usi non appropriati o nuovi significati rispetto a quanto documentato dai dizionari. In questo modo chi partecipa al gioco diventa custode della parola, riceve un certificato elettronico e mantiene questa qualifica per un anno. |